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Inclusione

PIANO PER L'INCLUSIONE

 

Premessa

Il Liceo Scientifico e Linguistico “Principe Umberto di Savoia” di Catania, recepito il D.Lgs 66/2017, attuativo della L. 107/2015, elabora il Piano per l’Inclusione, quale parte integrante del Piano Triennale dell’Offerta Formativa per l’anno scolastico 2018/2019 e per il Triennio 2019/2022.

L'inclusione scolastica in un’ottica diffusa riguarda tutte le studentesse e tutti gli studenti del liceo. Essa risponde ai differenti bisogni educativi e ai molteplici stili di apprendimento  di ciascuno.

Si realizza:

a) attraverso strategie educative e didattiche finalizzate allo sviluppo delle potenzialità di ciascuno;

b)“nell'identità culturale, educativa, progettuale, nell'organizzazione e nel curricolo delle istituzioni scolastiche, nonché attraverso la definizione e la condivisione del progetto individuale fra scuole, famiglie e altri soggetti, pubblici e privati, operanti sul territorio”;

c) mediante l’impegno costante di tutte le componenti della comunità scolastica le quali, nell'ambito degli specifici ruoli e responsabilità, concorrono ad assicurare il successo formativo delle studentesse e degli studenti.

La scuola promuove, altresì, la partecipazione attiva delle famiglie ai processi inclusivi, nonché delle associazioni di riferimento.

  1. Criteri generali di inclusività d’Istituto

 

Recenti disposizioni normative (Legge 170/2010; Direttiva MIUR 27 dicembre 2012; C.M. n. 8 del 6 marzo 2013; Nota ministeriale n. 1551 del 27 giugno 2013; D.Lvo 66/2017 attuativo della L. 107/2015) hanno definito la nuova strategia inclusiva della scuola italiana al fine di realizzare appieno il diritto all’apprendimento per tutte le studentesse e gli studenti in situazione di difficoltà. Nel nuovo quadro normativo il tradizionale approccio all’integrazione scolastica, basato sulla certificazione della disabilità, è stato ridefinito e completato estendendo il campo di  intervento all’intera area dei bisogni educativi speciali (BES), ossia a tutti gli alunni che presentano una richiesta di “speciale attenzione” per molteplici ragioni: svantaggio sociale e culturale, disturbi specifici di apprendimento e/o disturbi evolutivi specifici, difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua italiana perché appartenenti a culture diverse.

Ciò premesso, la nostra scuola individua e persegue le seguenti finalità istituzionali:

  • garantire il diritto all’istruzione, misure dispensative e strumenti compensativi agli alunni    

 con DSA/BES;

  • favorire il loro successo scolastico e prevenire blocchi nell’apprendimento;
  • ridurre i disagi formativi ed emozionali;
  • assicurare una formazione adeguata e lo sviluppo delle  potenzialità di apprendimento;
  • adottare forme di verifica e di valutazione adeguate alle necessità di questi studenti;
  • sensibilizzare e preparare gli insegnanti ed i genitori nei confronti delle problematiche  

 legate alle problematiche afferenti i DSA;

  • assicurare i necessari supporti agli alunni stranieri.

Per gli studenti con bisogni educativi speciali (BES) verrà elaborato un percorso individualizzato e personalizzato anche attraverso la redazione di un Piano Didattico Personalizzato, che servirà come strumento di lavoro in itinere per gli insegnanti ed avrà la funzione di documentare alle famiglie le strategie di intervento programmate.

Coerentemente con quanto previsto dalla vigente normativa, il Liceo si impegna a rendere più efficace il proprio sistema di inclusione attraverso la rilevazione, il monitoraggio e la valutazione periodica del grado di inclusività della scuola. Da tali osservazioni si potranno desumere indicatori realistici sui quali fondare piani di miglioramento organizzativo e culturale, da perseguire “nel senso della trasversalità delle prassi di inclusione negli ambiti dell’insegnamento curricolare, della gestione delle classi, dell’organizzazione dei tempi e degli spazi scolastici, delle relazioni tra docenti, alunni e famiglie” (Nota ministeriale n. 1551 del 27 giugno 2013).

 

  1. Prevenzione della dispersione scolastica

 

La dispersione è un fenomeno complesso e può essere definita come insieme di fattori che modificano il regolare svolgimento del percorso scolastico di uno studente.

In ambito scolastico non si identifica semplicemente con l’abbandono, ma riunisce un insieme di cause (irregolarità nelle frequenze, ritardi, non ammissione all’anno successivo) che possono sfociare nell’uscita anticipata dei ragazzi dal sistema scolastico.

Relativamente ad essa, al fine di assicurare legittimamente ad ogni studente il diritto allo studio costituzionalmente tutelato ed il raggiungimento del successo formativo, la scuola interagisce in rete con tutti gli altri istituti di Catania, monitorando e progettando per ridurre la prevenzione della dispersione scolastica. A decorrere dall’anno scolastico 2016/2017 il liceo ha costituito un Osservatorio pedagogico scolastico (GOSP) in sinergia con Enti ed istituzioni territoriali. 

A decorrere dall’anno scolastico 2018/2019, nell’ambito delle iniziative per contrastare la dispersione scolastica programmate dall’Osservatorio Integrato d’Area n. 3 – IV-V Circoscrizione, il nostro Liceo promuove:

  1. il  Progetto “E-laborando”, destinato agli alunni della scuola secondaria di primo grado dei sei istituti comprensivi facenti parte dell’Osservatorio; 
  2. b. la partecipazione della scuola all’iniziativa in rete “Le scuole dell’Osservatorio d’Area n. 3 si raccontano”.

Progetto E-laborando

Sezione 1 – Descrittiva

  1. Motivazione e analisi contesto

Il Progetto E - laborando si colloca nell’ambito dei percorsi formativi finalizzati a contrastare il fenomeno della dispersione scolastica e a favorire l’orientamento. Come docenti ed educatori ci chiediamo come poter offrire ad ogni ragazzo gli strumenti per affrontare il suo percorso scolastico in modo sereno e proficuo. In tal senso la didattica deve sviluppare percorsi attenti alla specificità di ognuno ed allo stesso tempo stimolanti ed innovativi.  A tal proposito lo studio delle tecnologie informatiche è di fondamentale importanza nella società odierna, dal punto di vista lavorativo e comunicativo. Offrire agli alunni delle conoscenze informatiche è in linea anche con le nuove disposizioni ministeriali, i quali prevedono sempre più l’uso del PC. Inoltre l’uso del computer può sviluppare motivazione nei confronti della scuola e dello studio e risulta essere un canale di comunicazione che può offrire agli alunni con difficoltà una modalità non solo più innovativa ma anche più diretta. Ma è di fondamentale importanza che oggi i giovani conoscano il mondo della rete, le potenzialità offerte ma anche i pericoli.

  1. Denominazione del progetto

Progetto E – laborando

  1. Destinatari

Alunni della scuola secondaria di I grado degli Istituti scolastici facenti parte dell’osservatorio d’area n. 3 – IV e V Circoscrizione

  1. Durata progetto

Anno scolastico 2018-2019, durante i mesi di febbraio/marzo (6 incontri)

  1. Obiettivi generali e specifici
  • Incentivare l’interesse e la partecipazione per le attività scolastiche
  • Motivare nei confronti della scuola e dello studio
  • Utilizzare le risorse della rete per migliorare il proprio metodo di studio
  • Migliorare le conoscenze dei principali software applicativi
  • Conoscere Internet e sapersi destreggiare nel mondo della rete fra potenziali pericoli e false informazioni
  1. Contenuti

I incontro

  •  
  •  

II incontro

  • Utilizzo del software di grafica tridimensionale

III incontro

  • La sicurezza in rete
  • I pericoli dei nuovi media
  • L’attendibilità delle informazioni
  • Le forme di cyber bullismo
  1. Strategie metodologiche
  • Lezione frontale :(modello della trasmissione) erogazione delle informazioni attraverso la parola del docente e strumenti multimediali.
  • Lezione partecipata :(modello dell’apprendimento collaborativo) favorire la comunicazione interattiva, aumentare la sensazione di “benessere” dell’ambiente classe e accrescere l’empatia del gruppo.
  • Lezione costruttivista Problem solving: (modello della produzione cognitiva) il docente presenta la situazione problematica, fornisce ipotesi di lavoro e materiali relativi da cui ricavare risposte; gli allievi si esprimono proponendo procedimenti risolutivi, cercando soluzioni alternative, confrontando procedure.
  1. Pianificazione delle attività
  • Il laboratorio si svolgerà durante l’anno scolastico in orario pomeridiano.
  • Si terranno 2 corsi articolati in 3 incontri da 3 ore ciascuno per un totale di 9 ore a corso. I contenuti saranno i medesimi per ambedue i corsi dato che si rivolgono ad alunni di diversi Istituti scolastici. Il primo ed il secondo corso saranno effettuati nei mesi di Febbraio/marzo.
  • Ogni corso non avrà più di 15 alunni
  • Parteciperanno ai corsi 5 alunni per Istituto (sei gli Istituti di Istruzione secondaria di I grado facenti parte dell’osservatorio d’aria n.3); i due corsi così strutturati permetteranno la partecipazione per un totale di 30 alunni.
  1. Valutazione del processo formativo

Questionario di gradimento

  1. Risorse umane

Tre docenti interni con competenze informatiche disponibili a tenere dei corsi.

La referente della dispersione.

  1. Beni e servizi

Laboratorio multimediale con accesso a 15 computer.

Trasporto autonomo.

 

  1. Istruzione domiciliare

 

Il Liceo recepisce le indicazioni ministeriali relative a progetti di istruzione domiciliare da attivare nei casi previsti a norma di legge e nei limiti delle risorse stanziate. La motivazione di fondo ed il principio ispiratore del progetto di Istruzione Domiciliare sono riconducibili alla necessità di fornire da parte dell’amministrazione scolastica una risposta immediata e adeguata alle esigenze di una fascia di utenza che tende progressivamente ad aumentare, prevenendo in tal modo l’insuccesso scolastico. A tal fine l’Istruzione Domiciliare costituisce una reale possibilità di ampliamento dell'offerta formativa e al tempo stesso rappresenta la modalità per ottemperare all’obbligo da parte dell’istituzione scolastica di garantire il diritto allo studio e di prevenire l’insuccesso scolastico, in quanto riconosce ai minori malati sia il diritto alla salute che il diritto - dovere all'istruzione, anche a domicilio, al fine di facilitare il loro reinserimento nelle scuole di provenienza e prevenire la dispersione e l'abbandono scolastico. La normativa vigente prevede per il minore impossibilitato alla frequenza scolastica per almeno 30 giorni, anche non continuative, la possibilità che venga seguito a casa da uno o più docenti, a seguito di approvazione di uno specifico progetto, in modo da proseguire il percorso di apprendimento e facilitare il suo successivo reinserimento in classe. Occorre, infine, precisare che il servizio didattico proposto si presenta come parte integrante del processo terapeutico e non risponde perciò solo ad un diritto costituzionalmente garantito; esso contribuisce, infatti, al mantenimento e al recupero psicofisico degli alunni, tenendo il più possibile vivo il tessuto di rapporti dell' alunno stesso con il suo mondo scolastico ed il sistema di relazioni sociali ed amicali da esso derivanti.

 

  1. PROTOCOLLO DI INCLUSIONE PER ALUNNI CON DSA

Ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi, lui passerà tutta la vita a credersi stupido. 

Albert Einstein

 

Il Protocollo raccoglie le linee guida, le informazioni e le buone pratiche messe in atto dalla scuola riguardo l’accoglienza, l’inclusione e il percorso scolastico degli alunni con Disturbi Specifici dell’Apprendimento. Un principio generale è che la competenza sui DSA deve interessare tutti i docenti, in modo tale che la gestione e la programmazione dei Piani Didattici Personalizzati non sia delegata ad un solo docente, ma scaturisca da una partecipazione collegiale del Consiglio di Classe.

Il nostro Liceo, secondo il principio di valorizzazione della persona e della sua individualità, si impegna a guidare gli alunni con DSA verso il successo formativo nel rispetto dei ritmi personali di apprendimento.

Particolare attenzione viene data alla formazione costante dei docenti. In particolare la nostra scuola ha ottenuto l’attestato di SCUOLA AMICA DELLA DISLESSIA rilasciato da AID e periodicamente i docenti partecipano a corsi di aggiornamento attivati sul territorio. Il protocollo costituisce uno strumento flessibile  di lavoro ed è pertanto soggetto ad integrazioni e rivisitazioni continue e consente di attuare in modo operativo le indicazioni contenute nel dettato normativo.

Finalità: 

  • Garantire il diritto allo studio e le pari opportunità di sviluppo
  • Favorire il successo scolastico mediante una didattica personalizzata
  •  Ridurre i disagi formativi, emozionali e relazionali
  • Adottare forme di verifica e di valutazione adeguate alla necessità degli alunni  con DSA
  • Sensibilizzare i docenti e i genitori in un’ottica di inclusione diffusa

·  Promuovere iniziative di comunicazione e collaborazione tra le famiglie, la scuola e la NPI.

Cosa sono i disturbi specifici di apprendimento?

La legge 8 ottobre 2010, N° 170, ha riconosciuto la dislessia, la disortografia, la disgrafia e la discalculia quali disturbi specifici di apprendimento (DSA), che si manifestano in presenza di capacità cognitive adeguate, in assenza di patologie neurologiche e di deficit sensoriali.

La stessa legge ha dato una loro definizione:

  • Per dislessia si intende un disturbo specifico che si manifesta con una difficoltà nell'imparare a leggere, in particolare nella decifrazione dei segni linguistici, ovvero nella correttezza e nella rapidità della lettura;
  •   Per disgrafia si intende un disturbo specifico di scrittura che si manifesta mediante     difficoltà nella realizzazione della grafia; 
  • Per disortografia si intende un disturbo specifico di scrittura che si manifesta in difficoltà nei processi linguistici di transcodifica;
  •   Per discalculia si intende il disturbo specifico che si manifesta con una difficoltà negli automatismi del calcolo e dell'elaborazione dei numeri.

Questi disturbi possono presentarsi isolati, ma sono più spesso presenti contemporaneamente (comorbilità).  La legge n°. 170 ha riconosciuto: 

  • Il diritto all'istruzione e ad una didattica e personalizzata;
  •  Il diritto a misure dispensative che non hanno il fine di ridurre il livello degli obiettivi di apprendimento nazionale, ma che evitano situazioni di affaticamento e di disagio;
  •  Il diritto a strumenti compensativi;
  • Il diritto alla flessibilità didattica;
  • Il diritto ad adeguate forme di verifica e valutazione garantite durante il percorso di istruzione e di formazione scolastica ed universitaria anche per quanto concerne gli Esami di Stato.

BUONE PRASSI DEL NOSTRO ISTITUTO

AZIONI

MODALITA’

SOGGETTI COINVOLTI

TEMPI

ISCRIZIONE E ACQUISIZIONE DELLA CERTIFICAZIONE SPECIALISTICA

La famiglia procede all’iscrizione e fa pervenire la certificazione attestante la diagnosi alla segreteria

Dirigente Scolastico, famiglia, segreteria didattica, referenti DSA

Entro scadenze stabilite dal MIUR

PRIMA ACCOGLIENZA

Acquisizione di informazioni:  visione della documentazione; contatto con la famiglia;  eventuale contatto con docenti referenti DSA della scuola precedente; eventuale contatto con gli specialisti NPI Compilazione tabella DSA della scuola 

Dirigente scolastico,

Referenti DSA

Famiglia

Docenti

Dopo l’iscrizione

DETERMINAZIONE DELLA CLASSE

Determinazione della classe;  incontro del coordinatore con la famiglia e con lo studente (eventuale somministrazione di un questionario per la raccolta di informazioni)  presentazione del caso al C.d.C.

Dirigente Scolastico, Commissione composizione classi, Referenti DSA, componenti del C.d.C. e coordinatore.

Settembre

INSERIMENTO IN CLASSE  

REDAZIONE DI UNA BOZZA DEL PDP

Colloquio fra i docenti del C.d.C. e passaggio di informazioni sui Disturbi Specifici di Apprendimento;  presentazione del caso

 

Coordinatore di classe, Referenti DSA e componenti del C.d.C.

Durante i Consigli di classe

APPROVAZIONE DEL PDP; STESURA FINALE E SOTTOSCRIZIONE DEL DOCUMENTO

Definizione delle misure compensative e dispensative da attuare. Firma di accettazione da parte dei componenti del C.d.C. e dei genitori

 

Coordinatore di classe e componenti C.d.C., Famiglia

 

II consiglio di classe a Novembre

VALUTAZIONE INTERMEDIA E FINALE

Verifica e valutazione del PDP con monitoraggio in itinere

Componenti del C.d.C. e referente DSA

 

Scrutini primo quadrimestre

 Scrutini finali

 

  1. Protocollo per l’inclusione e l’integrazione degli alunni stranieri

 

Il Liceo recepisce, altresì, le Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri del Febbraio 2014. Il Protocollo di accoglienza degli studenti stranieri, redatto in conformità con la normativa vigente  riguarda due tipologie di studenti:

  • alunni con cittadinanza non italiana in età di obbligo di istruzione che saranno iscritti alla classe corrispondente all’ età anagrafica, salvo diversa deliberazione della scuola;
  • alunni con cittadinanza non italiana, non più soggetti all’obbligo di istruzione, che saranno iscritti alla classe per la quale dimostrino ci possedere adeguata preparazione, subordinatamente al requisito di età, che non può essere inferiore a quella di chi abbia seguito normalmente gli studi in Italia
  • alunni con cittadinanza italiana in età di obbligo di istruzione e anche non più soggetti all’obbligo di istruzione che abbiano entrambi i genitori stranieri o un solo genitore proveniente da un paese straniero

 

 

 

FINALITÀ:

  • Garantire il diritto all’istruzione agli studenti non di madrelingua italiana, con difficoltà accertate nelle competenze linguistiche in lingua italiana onde favorirne il successo scolastico.
  • Contribuire al pieno inserimento e promuovere il senso di appartenenza alla comunità scolastica.
  • Favorire gli scambi culturali e rendere tutti gli studenti “cittadini del mondo”, educandoli alla mondialità.

 

FASI E TEMPI:

  • Iscrizione entro i termini consentiti dalle norme ministeriali e, in mancanza della licenza di scuola secondaria di primo grado, idonea attestazione di avere raggiunto un livello di scolarità pari alla licenza di scuola media riconoscibile ai fini della prosecuzione negli studi; 
  • Indicazione  della data di arrivo nel Nostro Paese e del possesso/non possesso della conoscenza di base della lingua italiana;
  • Predisposizione dell’accoglienza per studenti stranieri (settembre – ottobre).
  • Rilevamento degli specifici bisogni formativi linguistici;
  • Predisposizione di eventuali corsi di supporto linguistico;
  • Predisposizione - da parte dei Consigli di classe coinvolti - del Piano Educativo Personalizzato (ottobre – novembre);
  • Monitoraggio quadrimestrale.

 

COMPITI DELL’ISTITUZIONE SCOLASTICA:

  • Predispone la documentazione specifica per i Consigli di classe.
  • Controlla e acquisisce, presso la Segreteria didattica, la documentazione in ingresso.
  • Diffonde presso i C.d.C. le normative vigenti e fornisce eventuali chiarimenti.
  • Diffonde presso i C.d.C. interessati esempi di PEP.
  • Diffonde e pubblicizza eventuali corsi di formazione o aggiornamento.
  • Raccorda i diversi soggetti dell’azione formativa (scuole, famiglie, enti/associazioni territoriali)
  • Attua il monitoraggio delle azioni.

Collabora, ove richiesto, al superamento di eventuali problemi che possano manifestarsi nella classe ove sono inseriti studenti stranieri e fornisce ai Docenti materiali utili alla didattica e alla valutazione.

 

COMPITI DEL COORDINATORE DI CLASSE:

  • Effettua un primo colloquio con la famiglia dello studente straniero per desumere indicazioni utili al progetto educativo personalizzato.
  • Sensibilizza gli alunni della classe  sulle eventuali difficoltà di studenti neo – arrivati e li invita alla fattiva collaborazione.
  • Individua tra gli studenti, lo studente facilitatore o “mentore”, chiedendo la disponibilità a occuparsi dello studente in difficoltà nella vita ordinaria della classe e, se lo ritiene opportuno, richiede l’intervento di un allievo anche esterno alla classe che abbia fornito la propria disponibilità nella scuola a facilitare il percorso degli studenti di recente immigrazione.
  • Promuove una fattiva collaborazione di classe per il mutuo sostegno: in questo modo, risulterà chiaro che tutti abbiamo bisogno di aiuto, e che il reciproco scambio favorisce tutti.
  • Predispone, con il C.d.C., il PEP e ne verifica periodicamente, mediante colloqui con i suoi membri, la realizzazione per correggere/aggiornare alcuni passaggi, ove necessario.
  • Mantiene i contatti con la famiglia e con i referenti d’istituto.
  • Coordina le attività pianificate.
  • È garante  di quanto concordato nel PEP.

 

COMPITI DEL CDC:

  • Prende atto della documentazione fornita dalla Segreteria in merito alle competenze e alle necessità degli studenti stranieri con bisogno formativo specifico.
  • Somministra i test di ingresso nelle diverse discipline per verificare il livello

di conoscenze e competenze e declinare l’intervento.

  • Favorisce l’inserimento dello studente straniero fornendogli materiale didattico e di supporto adeguato al livello di competenze rilevato.
  • Prende atto delle normative vigenti e le declina nel modo opportuno.
  • Definisce il PEP e lo condivide con la famiglia in coincidenza con il C.d.C. di ottobre.
  • Verifica in itinere il riscontro delle attività programmate in sede di Consiglio e  apporta le eventuali modifiche.
  • A conclusione dell’anno scolastico effettua il riscontro di quanto programmato nel PEP e tiene conto dei progressi dell’allievo in sede di valutazione finale.

 

Compiti della famiglia:

  • È invitata a collaborare con la scuola al fine di perseguire il positivo sviluppo del figlio/figlia attraverso l’individuazione di un percorso didattico /educativo personalizzato.
  • Condivide il PEP elaborato dal C. d. C.
  • Mantiene i contatti con gli insegnanti.
  • Verifica la regolarità della frequenza e gli esiti conseguiti.
  • Supporta il figlio incoraggiandolo nell’impegno.

 

Compiti degli studenti: 

  • Gli studenti con difficoltà nella conoscenza e nell’uso della lingua italiana hanno diritto a ricevere un insegnamento personalizzato, nonché a usufruire di strumenti e sussidi didattici idonei a facilitare il percorso di apprendimento(glossari, testi semplificati).
  • Gli studenti di prima alfabetizzazione hanno diritto a un sostegno linguistico predisposto dalla scuola. Il sostegno in ore curricolari, da tenersi nel primo periodo di inserimento, si avvarrà della disponibilità dei docenti della classe  che dedicheranno momenti appositi di facilitazione.

Hanno il dovere di porre il necessario impegno nel lavoro scolastico e nella frequenza

 

Compiti degli studenti facilitatori (ove previsto):

  • Collaborano ad accogliere e supportare studenti bisognosi di supporto linguistico (primo quadrimestre), secondo il piano predisposto dai Referenti.

Erogano un servizio di tutoraggio tra pari (peer education).

 

  1. Protocollo di buone prassi per l’inserimento e l’integrazione in ambito scolastico dei minori adottati

 

In riferimento alle Linee di indirizzo per favorire il diritto allo studio degli alunni adottati (Prot. MIUR 7443 del 18/12/2014) il Collegio dei docenti prevede:

  • la nomina di un referente che si occupi dell’inserimento degli alunni adottati sia con adozione nazionale che internazionale e che fornisca al consiglio di classe una sintesi sulla storia personale e scolastica dello/a studente/ssa, nel rispetto delle norme in materia di privacy;
  • l’elaborazione, dopo opportuna e attenta valutazione, di un piano didattico personalizzato, che tenga conto delle difficoltà di apprendimento dello/a studente/ssa legate alla sua storia adottiva, anche quando la rilevanza di tale situazione incida sul comportamento e la relazione e non solo sul profitto; il piano dovrà compensare gli effetti di traumi e perdite sullo sviluppo emotivo e sull'apprendimento, riconoscendo i bisogni impliciti ed espliciti dei minori adottati e sarà elaborato su una scrupolosa e continua lettura di eventuali segnali di disagio;
  • il rafforzamento del rapporto scuola famiglia a cura del coordinatore di classe e l’individuazione di strategie di integrazione con soggetti abilitati che operano sul territorio;
  • il supporto di tipo psicologico, attivabile anche attraverso lo sportello di ascolto psicologico con l’intervento della psicologa;
  • la realizzazione ad opera del consiglio di classe di ambienti di apprendimento finalizzati a sviluppare nello/a studente/ssa capacità collaborative, autostima, percezione di autoefficacia, la valorizzazione di ogni progresso compiuto dall’allievo/a e una valutazione attenta alla crescita culturale ed umana del discente.

              

PREMESSA

 

La realtà dell’adozione è ampiamente diffusa nella nostra società e comporta alcuni fattori di rischio e di vulnerabilità che devono essere conosciuti e considerati per strutturare una metodologia di accoglienza scolastica in grado di garantire il benessere e il successo formativo degli studenti. La scuola è consapevole delle difficoltà che gli studenti adottati portano con sé.

 

FINALITÀ

Il Protocollo costituisce il primo passo verso l’inclusione degli studenti adottati che si iscrivono nella nostra scuola. Esso contiene criteri, principi, indicazioni riguardanti l’iscrizione e l’inserimento degli studenti adottati, o in via di adozione, definendo compiti e ruoli degli operatori scolastici.

 

COSA FA LA SEGRETERIA

 

1.ISCRIZIONE ALLE CLASSI PRIME

Le famiglie dello studente adottivo dovranno procedere alla registrazione sul portale www.iscrizioni.istruzione.it, quindi compilare e inoltrare la domanda alla scuola.

 

2. ISCRIZIONI ALLE ALTRE CLASSI

Le famiglie - sia nei casi di adozione nazionale che internazionale – possono iscrivere i figli a scuola in qualsiasi momento dell’anno, presentando la domanda di iscrizione direttamente alla scuola prescelta.

 

DOCUMENTAZIONE

Successivamente alla fase di accoglienza dell' iscrizione, la Segreteria richiede alla famiglia i documenti previsti dalla normativa, ad integrazione del modulo di iscrizione. Il Dirigente Scolastico inserisce nel fascicolo del minore una dichiarazione in cui attesta di aver preso visione della documentazione necessaria. Quando si tratta di minori a rischio giuridico di adozione o in fase di affido preadottivo, deve essere consegnata alla Scuola una scheda di valutazione in cui il minore possiede il cognome degli adottanti. Il Dirigente provvede quindi a sottoscrivere una dichiarazione in cui dà atto che l’identità del minore – cui è stata rilasciata la scheda di valutazione – corrisponde a quella effettiva. La segreteria, attiva una modalità per cui i nomi dei bambini e delle bambine vengano trascritti nei registri di classe direttamente con i cognomi degli adottanti, facendo attenzione che non compaia il cognome di origine in alcun contesto. La scuola accerterà se siano state praticate agli studenti le vaccinazioni obbligatorie richiedendo la presentazione della relativa certificazione. Se il minore ne privo, la famiglia può rivolgersi ai servizi sanitari perché definiscano la situazione ed eseguano gli opportuni interventi sanitari, se necessari. In ogni caso, la mancanza di vaccinazioni non può precludere l’ingresso a scuola, né la regolare frequenza.

 

COSA FANNO IL DIRIGENTE SCOLASTICO E I DOCENTI

Premesso che il momento dell’accoglienza e del primo ingresso sono fondamentali per il benessere scolastico di ogni  studente ed in particolare di quelli adottati. La “buona accoglienza” può svolgere un'azione preventiva rispetto all’eventuale disagio nelle tappe successive del percorso scolastico.  L’accoglienza, l’integrazione e il successo formativo dello studente adottivo a scuola possono essere garantiti solo attraverso un processo di collaborazione tra famiglia, istituzione scolastica, équipe adozioni, Enti Autorizzati e gli altri soggetti coinvolti tra cui anche le associazioni cui le famiglie fanno riferimento.

In concreto, la scuola agisce secondo le seguenti modalità:

 

INSEGNANTE REFERENTE

La scuola individua un insegnante referente, formato sulle tematiche adottive, con il compito di: tenere i rapporti con la famiglia dello studente; collaborare e supportare i docenti di classe;mantenere rapporti con i servizi del territorio; monitorare il percorso scolastico dello studente.

 

PRIMA ACCOGLIENZA

Il Dirigente o l’insegnante referente da lui nominato, incontra la famiglia per acquisire informazioni sulla storia dello studente adottivo.  Incontra inoltre i Servizi competenti al fine di avere un quadro completo e dettagliato della situazione.

 

SCELTA DELLA CLASSE

Valutando con attenzione le informazioni pervenute dalla famiglia e dai servizi che accompagnano il ragazzo nel percorso adottivo, il Dirigente decide la classe d'inserimento in accordo con la famiglia, considerando anche la possibilità, in casi particolari, di inserire il minore in una classe inferiore di un anno a quella corrispondente all'età anagrafica.

 

TEMPI DI INSERIMENTO

Le tempistiche effettive di inserimento vengono decise dal Dirigente scolastico, sentito il Team dei docenti coinvolti, in accordo con la famiglia e con i servizi pubblici/o privati che sostengono ed accompagnano la stessa nel percorso adottivo. Gli studenti arrivati per adozione internazionale, qualsiasi sia la loro età, hanno bisogno di essere accolti nel nuovo sistema scolastico con modalità rispondenti alle loro specifiche e personali esigenze legate alla comprensione del conoscenza dell’ambiente sociale che li sta accogliendo.

 

I DOCENTI

I docenti devono sostenere l’inclusione dello studente adottato e favorire il suo benessere scolastico,quindi:

  • partecipano a momenti di formazione mirata sulle tematiche adottive;
  • propongono attività per sensibilizzare le classi all'accoglienza e alla valorizzazione di ogni individualità;
  • mantengono in classe un atteggiamento equilibrato, evitando sia di sovraesporre gli studenti adottati sia di dimenticarne le specificità;
  • nell’ambito della libertà d’insegnamento attribuita alla funzione docente e della conseguente libertà di scelta dei libri di testo e dei contenuti didattici, pongono           particolare attenzione ai modelli di famiglia in essi presentati;
  • creano occasioni per parlare delle diverse tipologie di famiglia esistenti nella società odierna, proponendo un concetto di famiglia fondato sui legami affettivi e relazionali;
  • nel trattare tematiche “sensibili” (quali la costruzione dei concetti temporali, la storia personale, l’albero genealogico, ecc.) informano preventivamente i genitori e adattano i contenuti alle specificità degli studenti presenti in classe;
  • se necessario, predispongono percorsi didattici personalizzati calibrati sulle esigenze di apprendimento dei singoli;
  • tengono contatti costanti con le famiglie;
  • collaborano con l’insegnante Referente

I Docenti avranno cura, specialmente nelle prime fasi, di costruire opportunità volte all’alfabetizzazione emotiva nella comunicazione per attivare solo in un secondo momento l’approccio alla lingua specifica dello studio.

Per gli studenti  iscritti nel segmento della scuola secondaria di secondo grado sono da evidenziare alcune possibili criticità. Gli anni passati prima dell’adozione e i ricordi legati alla differente vita di prima fanno sì che questi ragazzi possano dover confrontarsi con l’alterità ancor più di quanto non debbano fare gli studenti adottati con età inferiore. Inoltre, ragazzi di questa fascia di età vogliono generalmente essere come gli altri, mimetizzarsi con loro, alla ricerca di quell’identità di gruppo condivisa che permette il passaggio e l’evoluzione verso il riconoscimento del sé personale. Pertanto è indispensabile che i docenti posseggano le opportune informazioni e comprendano la  storia pregressa all’adozione, al fine di disporre di notizie relative alle abitudini ed eventuali relazioni passate.

Questa conoscenza è un processo dinamico e continuativo, che richiede confronti assidui con la famiglia adottiva. Inizialmente, proprio per agevolare la conoscenza, i momenti di permanenza in aula devono essere più finalizzati a favorire la socializzazione e la partecipazione degli studenti adottati alla vita di classe, da alternare con l’alfabetizzazione e l’apprendimento del nuovo codice linguistico . E’ auspicabile che la programmazione didattica della classe dello studente adottato venga rivisitata, nelle prime settimane, privilegiando momenti di maggiore aggregazione fra studenti, attraverso i quali veicolare i concetti di accettazione e rispetto della diversità e quelli, eventualmente con modalità di gruppo e di laboratorio.

 

IL PASSAGGIO DALLA LINGUA1 ALLA LINGUA2

I minori adottati apprendono in tempi molto brevi la nuova lingua familiare. Questo dato potrebbe indurre a ritenere che essi non incontreranno a scuola significative difficoltà di ordine linguistico. In realtà, quella che essi apprendono in tempi molto brevi è la lingua della quotidianità e non quella dell'apprendimento scolastico, carica di polisemie, sfumature, nessi, inferenze e riferimenti culturali. Il rafforzamento della padronanza linguistica è pertanto fondamentale e va portato avanti non solo all'inizio, ma anche nelle fasi più avanzate del percorso scolastico, che richiedono competenze linguistiche sempre più raffinate.

Nel caso di minori inseriti nelle classi prime , l’esperienza maturata in questo campo, indica quale fattore facilitante l’affiancamento all’alunno adottato, soprattutto se neo arrivato, di un compagno tutor e, se possibile, di un facilitatore linguistico. Questi potrebbe essere un insegnante di italiano, anche di altra sezione, che diventi figura referente di un impianto didattico ed educativo più ampio.

 

CONTINUITÀ NEL PERCORSO SCOLASTICO

Occorre ricordare che l'essere adottati rappresenta una condizione esistenziale che dura tutta la vita, e che in alcuni momenti del percorso scolastico e della crescita possono emergere problematicità e insicurezze che vanno comprese alla luce dell'adozione. Infatti, se il passaggio tra ordini e gradi di scuola, con le discontinuità che ciò comporta può essere temporaneamente destabilizzante per molti studenti, ciò può, alcune volte, valere ancor di più per gli alunni adottati, a causa di una possibile fragilità connessa ad una particolare reattività ai cambiamenti, autostima precaria, difficoltà di pensarsi capaci, timore di non essere accettati da compagni e insegnanti. Col procedere del percorso di studi, inoltre, le richieste scolastiche si fanno sempre più complesse e spesso si evidenziano difficoltà abbastanza comuni per molti studenti adottati, quali la necessità di tempi più lunghi per consolidare la comprensione e la memorizzazione dei contenuti scolastici, nonché la fatica a mantenersi costanti su un'attività di studio o ad impegnarsi. A ciò possono aggiungersi le difficoltà connesse a un’incompleta padronanza delle abilità linguistiche necessarie per l'apprendimento superiore (linguaggio astratto, sintassi complessa, lessico specialistico). Anche i vissuti emotivi che caratterizzano la preadolescenza e l'adolescenza possono manifestarsi in alcuni ragazzi adottati come un processo ancora più complesso. E' un processo che può durare a lungo ed essere accompagnato da periodi di estrema turbolenza esistenziale, in cui lo spazio mentale per gli apprendimenti può essere ridotto, quando non completamente invaso dall'urgenza di altri pensieri.

 

La scuola attiverà buone prassi che facilitino il progredire del percorso scolastico di questi ragazzi, quali:

  • un accurato scambio di informazioni (concordato con la famiglia) fra docenti dei diversi gradi di scuola in un'ottica di continuità verticale;
  • una particolare cura dei rapporti scuola-famiglia;
  • l'individuazione di un insegnante che possa rappresentare un riferimento privilegiato per il ragazzo e per la sua famiglia;
  • l'attivazione tempestiva di interventi ad hoc (potenziamento linguistico, acquisizione del metodo di studio, percorsi individualizzati consentiti dalla normativa), quando si ravvisino difficoltà nell'apprendimento all'inizio di un nuovo ciclo scolastico;
  • una particolare attenzione al clima relazionale di classe, attraverso attività che sensibilizzino gli studenti all'accoglienza, alla valorizzazione delle diversità e all'inclusione.

 

Aspettative troppo elevate possono generare ansia e senso di inadeguatezza, che rischiano di esprimersi nell'isolamento e nella chiusura dello studente rispetto al gruppo classe e agli insegnanti, o in una spirale di atteggiamenti provocatori e trasgressivi. Aspettative troppo basse, d’altra parte, possono confermare i ragazzi in una percezione di sé svalutata.

 

TEMI SENSIBILI

Alcuni degli argomenti e delle attività che si svolgono usualmente a scuola richiedono di essere affrontati con particolare cautela e sensibilità quando si hanno in classe studenti adottati. Quelle che seguono sono alcune indicazioni di massima, da adattare alle realtà delle classi.

 

L'APPROCCIO ALLA STORIA PERSONALE

Accogliere uno studente adottato significa fondamentalmente accogliere la sua storia, è quindi molto importante, nei diversi gradi di scuola, non sottovalutare tutti quei momenti che hanno a che fare direttamente con un pensiero storico su di sé. Particolare cura va posta nella scelta dei libri di testo in un'ottica inclusiva poiché spesso le proposte didattiche veicolate dai libri di testo non considerano le tante diversità presenti nelle classi, proponendo attività pensate solo per gli alunni che sono cresciuti con la famiglia biologica. Gli insegnanti, in occasione delle adozioni dei libri di testo, prestino attenzione a  contenuti afferenti l'area delle adozioni, scegliendo volumi attenti alla molteplicità delle situazioni familiari e culturali ormai presenti nelle classi. Sono da preferire testi in cui possano rispecchiarsi il maggior numero di diversità, in cui anche la famiglia adottiva sia visibile come una delle tante realtà della società odierna.

 

  1. Criteri di inclusività per alunni con disabilità

 

Ai sensi della Legge 517/77 e della Legge 104/92,  e  ai sensi di quanto previsto dal Decreto Legislativo n. 66/17 attuativo della Legge 107/2015, il Collegio Docenti s’impegna a promuovere l’inclusione scolastica degli studenti con disabilità, intraprendendo azioni tese a realizzare pari opportunità di istruzione (rimuovendo gli ostacoli materiali che intralciano il possibile dispiegamento delle loro abilità e favorendo l’accesso a tutti gli strumenti didattici e tecnologici disponibili), promuovendo la partecipazione delle famiglie e delle associazioni di riferimento quali interlocutori dei processi di inclusione scolastica, attuando strategie educative e didattiche finalizzate allo sviluppo delle potenzialità di ciascuno e delle abilità residue.

 

In particolare, il docente specializzato (di Sostegno) ha incarico di:

  • svolgere funzione di mediazione fra tutte le componenti coinvolte nel processo di inclusione dell’alunno disabile (cura i rapporti con la famiglia, i docenti curriculari, gli operatori ASP e le eventuali figure specialistiche di strutture e associazioni) 
  • partecipare alla progettazione educativo - didattica e supportare il consiglio di classe/team docenti nell’assunzione di metodologiche e didattiche inclusive
  • provvedere alla redazione dei documenti per la presa in carico dei bisogni educativi di alunni con disabilità (si occupa del coordinamento, della stesura, dell’applicazione, della verifica in itinere e dell’eventuale revisione del Piano Educativo Individualizzato)
  • modulare il proprio orario didattico per adattarlo alle esigenze emergenti, individuando insieme al Consiglio di classe le discipline in cui intervenire - dopo un congruo periodo di osservazione e l’analisi della documentazione pregressa - e modificandone flessibilmente l’assetto nel corso dell’anno ove necessario

 

Sportello Didattico

Il servizio è concepito in un’ottica inclusiva, per contribuire a colmare eventuali svantaggi presenti fra gli studenti dell’Istituto e garantire così l’effettiva attuazione del diritto allo studio, a sostegno e promozione del successo scolastico di tutti.

 

FINALITÀ

 

  • Istituire un punto di riferimento in relazione alle problematiche educative speciali e ai disturbi specifici dell’apprendimento. Promuovere percorsi di orientamento e di acquisizione di consapevolezza in merito ad essi. 
  • Assicurare la dovuta attenzione, una corretta informazione e consulenza a tutti i soggetti coinvolti direttamente o indirettamente in processi di apprendimento difficoltosi.
  • Individuare eventuali situazioni di disagio presenti a scuola, per poter effettuare interventi tempestivi e mirati nelle classi, volti al recupero delle difficoltà specifiche.
  • Sensibilizzare la comunità scolastica alle tematiche relative a BES e DSA.

 

 

  1.  
  • Fornire agli alunni supporto didattico e consulenza metodologica, assistenza allo studio, materiali didattici utili. Assicurare loro una comunicazione didattica personalizzata ed individualizzata.
  • Potenziare negli alunni le abilità cognitive funzionali all’apprendimento e favorire strategie metacognitive. Rafforzare l’autostima e le motivazioni ad apprendere.
  • Fornire ai genitori indicazioni in merito ad eventuali percorsi diagnostici da intraprendere (dove, quando, come). Garantire loro un confronto educativo - didattico mirato ed un sostegno sul piano relazionale.
  • Progettare percorsi di lavoro, da svolgere a casa e a scuola, che tengano conto delle esigenze educative speciali identificate e che consentano di ottimizzare il lavoro svolto in classe.
  • Informare i docenti sulle strategie didattiche e sulle metodologie più confacenti alle diverse tipologie di situazioni segnalate (ad esempio su eventuali misure dispensative e strumenti compensativi).

 

Destinatari

Potranno usufruire dell’attività dello Sportello didattico:

  • tutti gli alunni dell’Istituto che ne sentano la necessità o su segnalazione dei docenti
  • i familiari degli alunni interessati
  • i docenti curriculari dell’Istituto  

 

MODALITÀ E TEMPI DI FUNZIONAMENTO DELLO SPORTELLO

Il servizio di Sportello consisterà in colloqui individuali e sarà organizzato con apertura di quattro ore settimanali.

 

 

 

 

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